Botteghe di ceramisti e mosaicisti, di gioielli, di restauro del legno e di ceramica, vetrerie, atelier e manifatture tessili, legatorie, ma anche costumi di alta moda e le immancabili maschere veneziane in cartapesta originale. Un viaggio nel cuore della città che racconta Venezia, alla scoperta della sua storia artigiana e creativa, che fin dal Duecento vide nascere le corporazioni di mestiere a tutela dei suoi maestri.
L’Arsenale di Venezia, fino a domenica 6 ottobre, è protagonista dell’arte del saper fare manuale portando tradizioni e conoscenze specifiche da tutto lo stivale. Tra questi, le maestranze veneziane – organizzate in ditte individuali o in vere e proprie aziende artigiane – rappresentano un corpus ricco ed articolato a testimonianza di mestieri e saperi maturati nei secoli in laguna. Sui 140 espositori complessivi le realtà artigiane veneziane sono pari al 30 per cento.
Venezia, infatti, capitale mondiale d’incontro e scambio tra popoli e culture e porta d’Europa verso l’Oriente, ha favorito lo sviluppo di numerose attività artigianali, grazie all’espansione della Repubblica Serenissima, continuando per secoli ad attirare in laguna maestri artigiani da tutti i territori stranieri.
Nel solco di questa tradizione, il Salone dell’Alto Artigianato Italiano offre un’opportunità quindi di conoscere – in una sorta di viaggio nel tempo e nello spazio – tecniche e strumenti che hanno un sapore antico ma che hanno saputo adattarsi alle trasformazioni del gusto e del mercato.
Tra questi, il vetro di Murano – sotto forma di lampadari, specchi, pezzi d’arte, mosaici, vetrate artistiche o perle –, è presente con una grande varietà di tecniche di lavorazione. Come Matteo Seguso Incisore d’Arte su vetro (Tesa 92), maestro dell’incisione artistica su vetro a ruota fatta a mano, creatore di oggetti che richiedono una grande capacità tecnica utilizzando un tornio fisso con mandrini e ruote intercambiabili. Seguso darà dimostrazione della sua abilità durante il Salone. Specializzati in specchi e mobili in specchio veneziano sono invece i Fratelli Tosi (Tesa 92), tra i pochi che a Murano portano avanti questa lavorazione complessa che traduce i motivi della tradizione anche in chiave contemporanea. Marco Franzato (Tesa 93) invece realizza vetrate artistiche legate a piombo e con la tecnica tiffany, un connubio tra vetro e metallo che insegna alla scuola internazionale del vetro “Abate Zanetti” di Murano. Da non dimenticare le storiche ditte di Salviati (Tesa 92) per gli oggetti da tavola e per la casa, attiva dal 1859, e di Orsoni (Tesa 93) per le tessere di mosaico, l’unica fornace sopravvissuta in centro storico e attiva dal 1888 a Cannaregio.
Oltre al vetro, sono presenti al Salone i tessuti preziosi, maschere, merletti, atelier di costumi, ceramiche, gioielli, carpenteria locale, liuteria, lavori con la carta, intarsi su legno, pavimenti alla veneziana, e molto altro. Da segnalare Svo Ceramic di Nadia Saponaro (Tesa 93) che ha portato l’arte della ceramica, utilizzando tecniche particolari quali la “corda secca”, nell’isola del vetro, per realizzare oggetti di uso quotidiano.
In particolare, cospicuo è il numero di laboratori orafi presenti per la realizzazione di gioielli originali. Tra questi, 4Nove di Francesco Pavan (Tesa 92), “orafo, archeotecnico, rievocatore” che, in collaborazione con la restauratrice Sara Garbellini, trasferisce in chiave moderna nel suo laboratorio di Mestre la sua passione per l’antico, riproducendo modelli classici di gioielli su bronzo, ambra e altre gemme. O ancora i fratelli Stefano e Daniele Attombri (Tesa 92) che, nella loro bottega di Rialto, utilizzano le vecchie perle di vetro di Murano per creare gioielli, accessori per l’abbigliamento e componenti di arredo di assoluta originalità. Specializzato in fedi nuziali è Andrea D’Agostino (Tesa 92) che nella Bottega Orafa ABC (Tesa 92) di Santa Croce utilizza la tecnica chiamata in giapponese Mokume Gane, ovvero “metallo con venature lignee”, in quanto la lavorazione eseguita, permette di ottenere una lamina di metallo prezioso, che presenta delle venature simili a quella del legno sezionato. Particolarissimi sono i gioielli di Laura Bernard di Dorsoduro (Tesa 92) che realizza pezzi unici – gli Snodi – attraverso la tecnica del macramè, il merletto creato secondo un’antica tecnica marinara con filati intrecciati e annodati tra loro. Da non dimenticare anche Boncompagni di Valeria Sacchi (Tesa 92) che, nella bottega in Piazza San Marco aperta dal nonno negli anni ‘20, realizza con la tecnica della cera persa sculture e gioielli unici, oltre a tenere laboratori personalizzati.
Molto rappresentato è anche il mondo artigianale che ruota intorno al Carnevale, dalle maschere agli atelier di costumi d’epoca. Con il rilancio della manifestazione avvenuto negli anni ‘80 del 900, il Carnevale ha dato vita a una fiorente attività rilanciando la tradizione sia della lavorazione della cartapesta sia della sartoria di costumi. Riuniti in gran parte nelle Tesa 92 e 93, si trovano i più noti maschereri e atelier – da Ca’ Macana a La Bauta di Arnisa Culaj, da Sogno Veneziano Atelier a La Corte dei Miracoli di Annamaria Scintu, da Atelier Nicolao di Stefano Nicolao a L’Arte dei Decori di Raffaella Canziani con bottega a Mestre, senza dimenticare Venetia srl, l’atelier di Antonia Sautter, animatrice delle feste più strabilianti del Carnevale.
Oltre ai celeberrimi tessuti di Luigi Bevilacqua (Tesa 89) che hanno arredato e arredano musei e case regnanti di tutto il mondo, con velluti, damaschi, lampassi, broccati e il prezioso velluto soprarizzo realizzato ancora oggi a mano sui telai del 700, e ai merletti d’arte buranelli di Martina Vidal snc (Tesa 92), al Salone è presente Teod’amar (Tesa 93) che produce pezzi unici in lino, cotone, seta, velluto e spugna di cotone damascati e broccati ispirati a Venezia, o Bacididama di Roberta Pellizzato (Tesa 92) che al Lido di Venezia utilizza tessuti pregiati per confezionare a mano borse uniche ed accessori utili da tenere in borsa o in valigia, associando dettagli preziosi. O ancora l’Atelier Ramosalso Upcycling di Demis Marin (Tesa 92) che dona nuova vita a capi in disuso, smontandoli e riadattandoli, attraverso un vero e proprio progetto sartoriale attento al recupero e mirato a prolungarne la vita. Si segnalano inoltre Monica Daniele (Tesa 92) e il Tabarrificio Veneto (Tesa 93) per gli storici tabarri veneziani, tutti confezionati a mano con tessuti pregiati un tempo come oggi.
Il Salone offre anche una vetrina anche per quelle attività connesse al restauro e alla conservazione del patrimonio architettonico veneziano. Tra questi, affascinante è la realizzazione e il restauro del terrazzo alla veneziana di Vianello Srl (Tesa 93), oppure, per i marmi da esterno e interno, è presente la ditta Lamon Marmi (Tesa 93), attiva a Venezia da oltre 60 anni, o la ditta Matteo Colli (Nappa 91) che lavora marmi e graniti, dai manufatti per l’edilizia alle lavorazioni artistiche. Ivan Ceschin Studio d’Arte (Tesa 92) realizza invece affreschi e decorazioni con pigmenti naturali e tecniche antiche per creare opere uniche o per interventi di restauro su opere d’arte. Non manca infine la lavorazione del legno sia per la realizzazione di strumenti musicali con Liuteria Cadamuro e la Liuteria Pusiol, entrambi in Tesa 92, che per la carpenteria nautica con Giovanni da Ponte (Tesa 93), o per la lavorazione a scopi artistici di bricole recuperate con Massimo Ghezzo (Tesa 92) oppure con le creazioni di design di mobili e oggetti in legno di Lunardelli Venezia (Tesa 93). Infine, la carta con le creazioni di Paperoowl di Stefania Giannici (Tesa 92) che trasforma preziosi fogli in opere d’arte.
Molti degli espositori presenti, oltre a proporre i propri prodotti, si esibiscono in dimostrazioni dal vivo durante la manifestazione, offrendo un’opportunità unica per interagire, porre domande e approfondire la comprensione delle tecniche artigianali tramandate da secoli.
Inoltre, a testimonianza delle origini antichissime del binomio tra artigianato e Venezia, sono presenti al Salone anche il Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane e la Fondazione Andriana Marcello – Associazione Merlettaie del Museo di Burano, che hanno fatto della trasmissione dei saperi la loro ragione d’essere.
Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano è promosso dal Comune di Venezia e organizzato da Vela Spa nell’ambito del progetto “Venezia e la sua laguna: gestione e valorizzazione dei flussi turistici” finanziato dal Ministero del Turismo per la valorizzazione dei Comuni a vocazione turistico-culturale nei cui territori sono ubicati siti riconosciuti dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.