L'Arsenale di Venezia

Storia

L’Arsenale di Venezia, cuore pulsante della città e simbolo della potenza economica, politica e militare della Serenissima, è stata la sede della produzione navale di Stato.
In origine collocato nei pressi di Piazza San Marco e nel XII secolo venne poi trasferito nel Sestiere di Castello, dove si trova ancora oggi, con l’obiettivo di consolidare la flotta di imbarcazioni, impostare nuove rotte commerciali e mantenere i rapporti con l’Oriente. In questo modo, contribuì al grande e repentino sviluppo della città. Un luogo simbolo di Venezia e il più ampio centro produttivo dell’epoca preindustriale, dove lavoravano oltre 2000 lavoratori al giorno.
Nel tempo si sviluppò a tal punto da diventare, nel suo periodo di massimo splendore, il maggiore cantiere navale del mondo.

Il legname arrivava in laguna con delle zattere che percorrevano il Piave partendo dai boschi del Cadore e del Montello. A partire dal ‘300, a seguito di una crescita costante della produzione navale della Serenissima, vennero creati dei nuovi reparti e, proprio qui, nacque la prima organizzazione del lavoro a catena di montaggio. L’Arsenale di Venezia era diventato talmente importante da essere citato nell’Inferno di Dante, nel XXI canto, come “l’Arzanà de Viniziani”, il luogo di pena dei barattieri.

Nel periodo a cavallo tra ‘400 e ‘500 vennero costruite l’imponente “porta di terra”, primo esempio di costruzione architettonica rinascimentale a Venezia, e le mura di cinta su un perimetro di 3 chilometri oltre a delle abitazioni limitrofe destinate alle maestranze. Gli arsenalotti che vi lavoravano riuscivano a realizzare addirittura una galea al giorno, quando questo tipo di imbarcazione veneziana a remi necessitava normalmente dai 6 ai 12 mesi per la costruzione.
Un’importante testimonianza dell’antico Arsenale è riportata nella nota veduta prospettica di Venezia di Jacopo de’ Barbari (1500). Poco più tardi, viene eretto lo Squero delle Gaggiandre, attribuito a Jacopo Sansovino.

Nel ‘600 vennero riadattate le strutture presenti, a partire dai fondali delle darsene e dei canali e fino alle coperture dei cantieri, sulla base degli importanti cambiamenti in fatto di costruzione e tecnica navali: fu così possibile il primo varo di un vascello da guerra di tipo nordeuropeo (1667). Verso la fine del secolo, vennero ampliati anche il rio e l’ingresso dell’Arsenale, per facilitare il passaggio delle imbarcazioni, demolendo e ricostruendo le due torri duecentesche.

Nel 1810, durante l’occupazione francese, gli spazi vennero riadattati secondo le nuove esigenze e, tra le novità, venne aperto il canale di Porta Nova cui venne affiancata l’omonima torre, un tempo utilizzata per la realizzazione degli alberi delle antiche navi a vela della Repubblica Serenissima.
Pochi anni dopo, sotto il dominio austriaco, i lavori della cerchia fortificata nell’area della Celestia volsero al termine e nel 1824 fu chiuso il lato sud-occidentale del complesso con una nuova porzione di muro tra le officine dei remeri e le fonderie.

Sotto il Regno d’Italia, tra il 1910 e il 1915, venne scavato il terzo bacino di carenaggio e nel 1916 furono costruite le “Casermette”, ovvero dei piccoli alloggi per i sommergibilisti.
Durante la seconda guerra mondiale, gli spazi dell’Arsenale furono invasi e occupati dalle truppe tedesche che realizzarono numerosi bunker antiaerei in cemento armato.

Negli spazi dell’Arsenale si respira ancora l’aria degli antichi mestieri, dove il lavoro di fabbri, cordai, arsenalotti, carpentieri e architetti ha dato vita, in questo luogo, a tutte le imbarcazioni che hanno reso grande la Serenissima.

Oggi l’Arsenale di Venezia vive una nuova vita, rievocando sempre quell’antica atmosfera di splendore: sullo stesso specchio d’acqua si affacciano la Marina Militare, la Biennale di Venezia, il Salone Nautico di Venezia arrivato alla sua quarta edizione, il Salone dell’Alto Artigianato Italiano e molti altri eventi.

Tese delle Nappe 89-90-91

Sono tre tese comunicanti di grandi dimensioni per un totale di oltre 3.500 mq, pienamente restaurate nel rispetto della struttura architettonica originale con la valorizzazione delle ampie e luminosissime volte che caratterizzano gli spazi.

Tese di S. Cristoforo 92-93-94

Queste tre imponenti Tese che si propongono con 3.155 mq di superficie coperta, vennero edificate a partire dal 1525 nel periodo di sviluppo dell'Arsenale Novissimo (1473-1573) lungo il muro nord dell'Arsenale. Realizzate come "volti d'acqua" ovvero cantieri acquatici presso la Torre di San Cristoforo, hanno mantenuto a lungo tale peculiarità sino all'interramento eseguito dal 1880.

Tese 98-99-100

Sono le più recenti tra le costruzioni dell’Arsenale di Venezia e si propongono con 750 mq di superficie l’una. Tutte da scoprire!

Ultime news